Secondo la medicina psicosomatica, i disturbi di cui soffriamo sono un modo per far affiorare in superficie alcuni bisogni profondi, che solo cosi’ possono essere evidenti.

I disagi fisici sono la spia di una “crisi” che non riguarda soltanto il corpo: per guarire davvero dobbiamo ritrovare un equilibrio in cui ha un ruolo chiave il nostro atteggiamento mentale.

A differenza della medicina tradizionale, per la quale il disturbo viene considerato frutto di cause organiche, nella psicosomatica , pensiamo che una patologia si colleghi direttamente al carattere di un’individuo, oppure al suo atteggiamento mentale, alle relazioni che instaura, al rapporto piu’ o meno valido che ha con se stesso e con il proprio mondo emotivo.

Secondo questa visione psicosomatica, quando un’individuo si ammala esprime un disagio che, oltre all’alterazione organica, interessa la persona nella sua globalita’ psichica e corporea. Utilizzando un codice simbolico, il nostro nucleo istintivo “sceglie” di volta in volta l’organo piu’ adatto a rappresentare il proprio malessere; l’asma, l’ipertensione, la cefalea, la colite, la caduta dei capelli, la psoriasi, sono solo alcuni degli esempi di come una problematica esistenziale si possa manifestare attraverso le diverse funzioni dell’organismo; cosi’ i disturbi diventano simboli, frasi dell’inconscio. Ma ci vogliono orecchie capaci di ascoltare quello che il sintomo sta raccontando.

Anche se il sintomo viene soffocato dai farmaci, il disagio rimane immutato nel profondo e puo’ ripresentarsi in forma ancora piu’ grave. E’ importante quindi capire il messaggio che ogni malattia porta con se’. Ascoltarlo e’ fondamentale non solo per guarire dai sintomi fisici, ma anche per ritrovare il dialogo con la parte piu’ profonda di noi, quella che ci segnala le nostre esigenze e ci guida al reale benessere.

In questa ottica, ogni disturbo e’ quindi il segnale di un disagio interiore.

Oggi parliamo di COLITE!

COLITE:  termine generico con il quale si indica il classico “mal di pancia” accompagnato da scariche diarroiche e dolori.

Non sempre e’ presente una vera e propria infiammazione del colon.

Le cause di questo disturbo possono essere molteplici: stress, stati di ansia, spaventi improvvisi, infezioni batteriche, virali oppure da parassiti.

lettura psicosomatica: la colite e’ una delle patologie nelle quali vediamo  con maggiore evidenza come nel nostro corpo “il basso”  possa farsi carico di cio’ che “l’alto” non riesce ad elaborare adeguatamente. L’intestino (il basso) con la colite esprime tutto cio’ che il cervello e la psiche (l’alto)non riescono a contenere oppure a eliminare. Le feci nella colite rappresentano i pensieri sporchi, cio’ di cui vergognarsi : fantasie sessuali, intenti di aggressivita’ , propositi contrari alla morale di riferimento della persona; si tratta cioe’ dei cosidetti “bassi istinti” , che non devono essere visti all’esterno e che spesso devono essere sottratti anche alla propria coscienza, spinti giu’ in basso ed eliminati posteriormente, in modo da non vederli. Il colitico vuole sentirsi pulito- fuori e dentro- e i rituali e le abitudini  a cui si sottopone (in particolare igienici) fanno acquistare a tali azioni il carattere inconscio di veri e propri riti di purificazione.

In quanto incarnazione di cio’ che e’ rimosso o non vissuto dal soggetto, le scariche diarroiche rappresentano una maniera per riuscire comunque a far vivere, anche se in modo assai tortuoso, quelle parti che la persona, con il suo atteggiamento metodico, ordinato, moralista,esteriormente pulito, e’ costretta di continuo a negare.

Il caos e l’ineluttabilita’ delle pulsioni viscerali consentono alla persona di scaricarsi, permettendogli di mantenere un seppur precario equilibrio psicofisico.E tra le cose negate alla coscienza ed “espulse” tramite la colite c’e’ anche la paura: paura dei singoli eventi (come affrontare un’esame), oppure un cronico stato di allerta come si verifica negli stati di ansia.

La scarica immediata e’ la riattivazione di un modo arcaico di sottrarsi ad una situazione vissuta come pericolosa, una reazione estrema di fuga, un modo per essere piu’ leggeri per poter scappare piu’ in fretta…

chi e’ piu’ a rischio: i soggetti piu’ a rischio sono coloro che normalmente nella loro vita sono ossessionati dalla pulizia e dall’ordine, sono sempre puntuali e hanno una coscienziosita’ ostinata, hanno grande controllo e rigore morale, inibiscono la propria aggressivita’ e sensualita’, hanno bisogno e quindi richiedono molto affetto e dipendenza, hanno atteggiamento passivo sono molto sensibili ed introversi, hanno scarsa capacita’ di autonomia e adattamento, hanno scarsi rapporti sociali, sono conformisti e indecisi.

suggerimenti: in questa situazione occorre tener conto di un “lato Ombra” che la persona deve imparare progressivamente a incontrare, riconoscere e accettare.

E’ importante prendere coscienza delle proprie emozioni negate e delle parti che non si accettano di se stessi, per riuscire via via a esprimerle in forme adulte e sane. Se la colite e’ presente da anni, ci vorra’ tempo affinche’ se ne possa andare, ma bisogna ricordare che cio’ che conta e’ comunque arrivare a viversi in maniera meno moralistica e con atteggiamento piu’ libero.

In coppia si puo’ trovare il coraggio di proporre al partner le proprie fantasie sessuali, anche quando sembrano troppo “forti” e inaccettabili sulla base dei consueti parametri. Si potrebbero avere delle piacevoli sorprese.

 

(Riza/Psicosomatica)